giovedì 15 novembre 2012

Quote Rosa nei CDA - La Commissione Europea approva la direttiva Reding


La Commissione Europea ha approvato ieri la proposta di direttiva della vice presidente della Commissione europea e Commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza Viviane Reding  per favorire un’equa rappresentanza di entrambi i generi all’interno dei consigli di amministrazione delle società quotate di tutta l’Unione europea, destinando a quello meno rappresentato il 40 per cento dei posti.
Il testo era stato oggetto di una precedente discussione in Commissione, che aveva visto la mancanza di unanimità sui contenuti ed aveva determinato l'Unione europa a rinviare il voto.
Il testo approvato è  stato, nelle more, in parte modificato rispetto al precedente. Il cambiamento più rilevanti riguarda il potere di sanzione in caso di mancato rispetto delle norme, che viene lasciato in capo ai singoli Stati. 
Di seguito, i principali contenuti della direttiva approvata ieri:
- la determinazione di un obiettivo minimo del 40% entro il 2020 riservato al genere meno rappresentato per le cariche di membri non esecutivi dei consigli di amministrazione delle società europee quotate in borsa, termine anticipato al 2018 nel caso delle società pubbliche.
- una misura complementare, chiamata “flexi-quota”: un obbligo per le società quotate di porsi obiettivi individuali di autodisciplina in materia di rappresentazione di entrambi i generi nel collegio di amministratori esecutivi, che dovranno essere raggiunti entro il 2020 (o 2018, anche in questo caso, per le società pubbliche). Le imprese dovranno riferire annualmente sui progressi compiuti.
- La meritocrazia. La Commissione chiarisce che “qualificazione e merito rimarranno i criteri chiave per un posto in un board". La direttiva stabilisce un livello minimo di armonizzazione dei requisiti di corporate governance perché la decisione di nomina dovrà essere basata su criteri oggettivi. Le garanzie presenti nel testo faranno in modo che non ci sia un’automatica e incondizionata promozione del genere sottorappresentato. In linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea in materia di azioni positive, a parità di qualifiche la preferenza è data al candidato appartenente al genere meno rappresentato, a meno che una valutazione obiettiva che tenga conto di tutti i criteri specifici dei singoli candidati sposti la bilancia a favore del candidato dell’altro sesso”.
- l’esclusione dall’applicazione obbligatoria di queste norme per le piccole e medie imprese.
- la propria “data di scadenza”: esattamente come previsto nella legge italiana, la direttiva è una misura temporanea e terminerà la propria vigenza nel 2028.

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