martedì 21 ottobre 2008

Calabria: “Speranza di un sogno realizzabile”

Il Campo Scuola “Aspromonte”, è stato un progetto ideato per contribuire a investire sulle “menti” dei nostri giovani, attraverso i valori del rispetto delle regole; la tutela della natura e il rispetto dell’ambiente circostante; la mediazione e l’intercultura; l’uso delle nuove tecnologie, per innovare la didattica nelle scuole e innalzare il livello di apprendimento degli allievi, in particolare, nelle discipline scientifiche e nella matematica.
Abbiamo deciso di fare un investimento forte sull’istruzione, in particolare su specifiche tematiche di rilievo attuale, per accrescere la cultura dei nostri ragazzi ad essere onesti cittadini, nel rispetto della persona e della dignità umana.
Investire sull’istruzione e, quindi, sulle “menti” dei nostri ragazzi, ha un significato di fondamentale importanza in quanto, l’istruzione, rappresenta il motore dello sviluppo.
Senza un’istruzione di qualità (Quaderno Bianco sulla Scuola - 2007) non possiamo avere migliori posti di lavoro (Trattato di Lisbona - 2005).
Da qui dobbiamo partire per costruire la società del domani, che coincide con quella dell’oggi; una società basata sulla conoscenza e sul sapere cognitivo, perché è attraverso tale binomio, conoscenza e sapere, che si concretizzano, utilità e scoperte.
Qui la scuola gioca un grande ruolo, usando una metafora calcistica, gioca un ruolo da centravanti; in quanto rappresenta la “Palestra del sapere”.
L’Europa, attraverso la “Strategia di Lisbona”, dichiara che vuole costruire un’economia basata sulla conoscenza, che sia la più dinamica e competitiva del mondo.
Guardate che bello!
I pilastri dell’economia europea che poggiano sulla conoscenza, attraverso cui, si vuole competere con la cultura di due grandi continenti: quello americano e quello asiatico.
Dobbiamo prepararci, con vitalità, a raccogliere questa grande sfida, che segna il futuro del nostro continente europeo e la crescita e lo sviluppo delle nostre generazioni.
Una sfida delle idee, dove prima di tutto bisogna crederci!
Come ci hanno creduto i ragazzi di questo progetto, che in sinergia al know-how di giovani professionisti, sono stati protagonisti di questo importante percorso di cultura e di allegria.
Credere in qualcosa significa: mettere sé stessi in quel che si fa!
E mettere sé stessi in quel che si fa, non significa essere superficiali o negligenti; ma significa contribuire a essere costruttori di storia per le nostre comunità, per la nostra società.
Noi vogliamo essere storia… appunto essere, non apparire!
La nostra passione di essere storia, ci porta a contribuire, ognuno per la sua parte, a edificare una società sicura e onesta, dove l’uomo riesca a ritrovare la felicità e possa ritornare a fare sogni che ci facciano volare alto… come furono quelli di Martin Luter King… Io ho di fronte a me un grande sogno, un giorno! Questo, ripeteva spesso guardando i suoi quattro piccoli figli. Il suo grande sogno si concretizzò e il frutto di tale sogno, oggi, negli Stati Uniti d’America, l’ha raccolto un uomo di colore nero, afro-americano, che aspira a diventare il Presidente più potente del mondo.
Questo progetto di Campo Scuola, ha voluto mettere al centro gli studenti per renderli protagonisti e farli volare più alto possibile, con valori fondati sulla roccia della legalità e il rispetto imprescindibile delle regole.
Bisogna che ognuno di noi comprenda, in primis, il perché delle regole.
Rispettare le regole è importante, perché significa rispettare sé stessi!
Le regole nascono dalle Istituzioni in genere, e le Istituzioni sono vive perché esistono le persone.
Ecco perché è importante il rispetto delle regole e delle Istituzioni, perché siamo noi a tenerli in vita, siamo noi la loro anima istituzionale.
Quindi, possiamo riassumere con una semplice equivalenza: rispettare le regole sta a rispettare sé stessi, come, i cittadini stanno alle Istituzioni.
Questo campus, come ogni progetto, ha avuto una sua dignità.
Una dignità che non sono i risultati conseguiti, e che i ragazzi hanno illustrato in presenza di Autorità, genitori e docenti; ma è l’amore che gli studenti, insieme agli esperti, hanno maturato per il conseguimento di tali obiettivi.
L’etica professionale, di ognuno di noi, deve avere al primo posto l’amore per le cose che svolge e in cui crede. Fare ogni cosa, anche la più piccola, la più banale con amore, significa contribuire a trasformare la Calabria in una terra di speranza, dove al primo posto deve esserci la persona con la centralità della sua dignità umana.
La maggioranza dei calabresi sono persone oneste che si alzano la mattina presto per andare a lavorare e che vorrebbero una Calabria diversa per i loro figli. Una regione, che sia la speranza di molte generazioni.
Credere con tenacia in una Calabria differente, si può fare!

Yes, I believe.

Nino Calarco

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo in mente di lasciare un commento TANTO ironico ed acuto sull'utilizzo "democratico" dell'inglese (Don Milani poteva permettersi, l'I Care, i democratici attuali non possono permettersi il we can e l'I believe) poi però ho pensato (non so se avete sentito il rumore di ferraglia). E ho pensato agli incendi che devastano il territorio, all'importanza dei parchi naturali per lo sviluppo economico, a cos'è stato il territorio della calabria fino ad ora, a cosa sta facendo non dico chi per il territorio, per la scuola, per l'ecologia, per l'università, per la legalità, per la democrazia e anche per le pari opportunità (Paolo Guzzanti ci ha fatto sapere dal suo blog COSA intende per pari opportunità non dico chi) e allora ho pensato che potevo fare un uso molto alternativo della mia ironia. Buona fortuna da Stanislaw.

P.S. Data un'occhiata a pqm?

Unknown ha detto...

ho letto la prima pagina e sono crollata. forse mi ha spaventato il formato. ci riproverò. grazie per i libri.

Anonimo ha detto...

Male!

Anonimo ha detto...

Male!