“Io spero che il suo futuro sia qui, a casa sua, libera e presto. E che intanto se ne parli. Che siano anche queste in Italia le donne che fanno notizia”.
Con queste parole Geppi Cucciari sul palco dell'Ariston (Sanremo 2012) accende i riflettori su Rossella Urru, volontaria della ONG del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli, rapita in Algeria nella notte del 22 ottobre insieme ai suoi colleghi spagnoli Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez. Il 12 dicembre con un video l'organizzazione terroristica Movimento Unito per la Jiahad in Africa ne ha rivendicato il sequestro. Da quel giorno il silenzio. La Cucciari con il suo appello ha innescato un movimento pro-Rossella fantastico, che prende vita soprattutto sul web e in particolare sui social network. Il popolo di Twitter infastidito dal silenzio mediatico, tranne qualche eccezione come ad esempio la pagina appello del Tg3Web del 16 febbraio e l'appello del Popolo viola del 17 febbraio, inizia a far sentire la sua voce a colpi di tweets con hashtag: #FreeRossellaUrru e #FreeRossella. Quasi in simultanea e sempre su Twitter nascono due iniziative: il “Blogging Day” lanciato da Sabrina Ancarola (su Twitter @sabrarola) previsto per il 29 febbraio, che ha l'obbiettivo di sensibilizzare e di spezzare il silenzio mediatico e il #FreeRossella, iniziativa curata da Alessandra Giraldo (su Twitter @giraldo_ale) programmata in occasione dell'8 marzo “Giornata Internazionale della Donna”.
Esiste anche anche un blog dedicato: rossellaurru.it
Al “Blogging Day” aderiscono tutti i blogger che vogliono dare voce al rapimento di Rossella puntano sulla giornata del 29 febbraio. Finora hanno aderito più di 250 blogger.
Invece con l'iniziativa “#FreeRossella” si chiede ai Comuni italiani di esporre un manifesto con l'immagine di Rossella in occasione dell'8 marzo e con la scritta "Free Rossella". Come ha già fatto il comune di Milano, Torino, Bologna e Cagliari.
Le due iniziative sono unite e dietro si muove con grande entusiasmo e spirito di collaborazione tutto il popolo di Twitter e del web che dimostrano sempre una grande attenzione per le problematiche sociali.
Forse è una coincidenza ma tutte le iniziative sono nate per mano di donne, diverse tra di loro, ma unite dal desiderio di fare qualcosa per Rossella Urru. Sono donne che usano i social network e lo sanno fare con umanità, che ci mettono tutta la passione di cui sono capaci, coinvolgendo ed entusiasmando chi le incontra. Ed io ho avuto la fortuna di conoscerle e dare una mano in questa importante azione di denuncia sociale.
E devo riconoscere che l'invito rivolto ai Comuni calabresi sta riscontrando la immediata disponibilità dei sindaci, primo tra tutti quello della mia città, Demetrio Arena, che subito accettato e disposto la preparazione del manifesto.
Con l'augurio che Reggio Calabria sia capofila di tantissimi altri Comuni, sono certa che la Calabria farà sentire la sua voce come ha già fatto in occasione del sequestro di Francesco Azzarà.
Stella Ciarletta
Consigliera regionale di Parità della Calabria
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