lunedì 28 febbraio 2011

Riforma legge elettorale e rappresentanza di genere

Il dibattito sulla necessità o meno di una riforma della legge elettorale in Calabria, apertosi a seguito della proposta del Presidente della Regione On.le Giuseppe Scopelliti di introdurre le cd. liste bloccate, rappresenta una nuova occasione per parlare di rappresentanza democratica anche dal punto di vista di genere.
Non si può che condividere la preoccupazione di una patologia del consenso nel nostro territorio, l'esigenza di parlarne a inizio legislatura è indicativa della gravità della situazione e della condivisibile preoccupazione per il futuro: una società senza un libero consenso è potenzialmente debole e aggredibile da strategie illegali, pertanto, il ragionamento del Presidente porta ad affermare la necessità di adottare uno strumento forte quale la blindatura del consenso per un periodo delimitato di tempo (due mandati?) al fine di traghettare la Calabria verso la piena democrazia.
Nessuno apprezza le liste bloccate come principio, soprattutto quando la preferenza gli da ragione, e l'aver individuato nella privazione della scelta attiva del candidato uno strumento macchiavellico per il raggiungimento del proprio fine mi fa tornare in mente le obiezioni che, a un simile ragionamento fatto in sede di precedente legislatura sul tema delle cd. quote rosa, tutte le parti politiche sollevavano immediatamente.
Quando, insieme alle rappresentanti degli organismi di parità, dell'associazionismo femminile e la società civile, chiedevamo l'introduzione di una presenza paritetica di candidate e candidati nelle liste abbinata alla doppia preferenza, ci fu una trasversale levata di scudi. Ci è stato obiettato che nessuno ostacolo si frappone alla piena partecipazione delle donne alla vita politica, che si candidassero pure, non c'era bisogno di forzare la mano con prescrizioni nei confronti dei partiti, questi avrebbero liberamente promosso la rappresentanza di genere.
Era esattamente un anno fa, abbiamo promosso petizioni on line, coinvolto consiglieri regionali, rilasciato interviste, organizzato dibattiti pubblici: la doppia preferenza ebbe otto voti favorevoli e diversi commenti, fuori microfono, di scherno in aula.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, 50 consiglieri regionali uomini, nessuna rappresentante femminile.
Anche questa è una emergenza democratica, On.le Presidente, perchè se oltre la metà della popolazione calabrese non trova accesso agli scranni regionali significa che l'attuale meccanismo del consenso non riesce a coinvolgerle, forse troppo sbilanciato su reti di relazione estranee alla mentalità femminile, dove i partiti sono disattenti ai cambiamenti della società civile, alle istanze di quella parte giovane della Calabria che vorrebbe partecipare, dare il proprio contributo, con modalità diverse, innovative e forse anche più “pulite”.
Se di emergenza democratica in Calabria si deve parlare, allora, che se ne parli con onestà intellettuale, e qualora fosse necessario introdurre dei correttivi legislativi questi devono ricomprendere la questione femminile, così come già fatto da tante altre regioni italiane, per uscire da questo medioevo politico, dove le donne sono il principale bacino elettorale ma prive della possibilità di espletare personalmente la propria volontà.
Se le liste bloccate devono garantire la presenza di candidature limpide, qualitativamente superiori, allora è proprio sulle donne che bisogna scommettere, altrimenti si corre il rischio ben più grave di escludere definitavamente le stesse dallo scenario politico calabrese.
Si configurerebbe l'ipotesi di partiti, che non avendo nessuno obbligo in tal senso, candiderebbero pochissime donne in posizioni non “utili” a piè di lista (come tra l'altro successo nell'ultima tornata elettorale dove trasversalmente partiti di maggioranza e non hanno candidato anche solo una donna per lista!) solo ed esclusivamente per facciata e ci ritroveremmo per i prossimi 15 anni senza rappresentanza femminile.
Questo scenario spaventa e demotiva quella parte importante della società che crede ancora nella possibilità del cambiamento, e in particolare le donne che si allontanerebbero sempre di più dalla politica con gran nocumento alla vita istituzionale e alla crescita della Calabria.
La Consigliera Regionale di Parità
Stella Ciarletta

venerdì 18 febbraio 2011

Stella Ciarletta componente Commissione Pari Opportunità del CNF


L'avv. Stella Ciarletta è stata nominata componente della nuova Commissione per le Pari Opportunità presso il Consiglio Nazionale Forense.

La Commissione è composta da otto avvocate chiamate a rappresentare tutto il territorio nazionale ed è presieduta dall'avv. Susanno Pisano, eletta consigliera nazionale in occasione dell'ultimo rinnovo del CNF.
L'avv. Ciarletta rappresenterà la Calabria e, grazie anche al suo impegno come Consigliera Regionale di Parità, continuerà il lavoro in favore delle pari opportunità anche presso gli Ordini Professionali.
"Sono orgogliosa di avere l'opportunità di lavorare in un così prestigioso organismo- dichiara Stella Ciarletta -, per implementare le azioni in favore delle donne e entrare in sinergia con bravissime colleghe di tutta Italia. In occasione della prima riunione, tenutasi a Roma il 09 febbraio scorso, la Commissione ha proceduto a fissare il programma di attività per il 2011: innanzitutto, in occasione del VI Congresso Giuridico per l'aggiornamento forense, organizzato dal CNF dal 17 al 19 marzo a Roma, si terrà un tavolo di lavoro dedicato al tema della “Rappresentanza femminile nell'avvocatura”, coordinato dalla Presidente della Commissione avv. Susanna Pisano, al quale sono state invitate a partecipare tutte le avvocate impegnate con ruoli di vertice nei Consigli degli Ordini territoriali e nelle Unioni Regionali. Tale incontro rappresenterà l'occasione per presentare la nuova Commissione e discutere dei problemi comuni e anche dei risultati e le iniziative avviate presso i vari Comitati PO presenti a livello locale".

vota il sondaggio de ILSOLE24ORE sulle quote rosa nei CDA

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-02-17/quote-rosa-legge-sono-221507.shtml?sondaggi&uuid=AadRsC9C