domenica 30 settembre 2007

Scuole di oggi… problemi di ieri!!!

Certamente la scuola negli ultimi anni ha navigato in acque agitate, visto che oggi vanno molto di moda gli eroi dell’antipolitica, potremmo evitare di sprecare altre parole sull’argomento, dovremmo semplificare il tutto, dicendo: Il sistema scolastico di oggi?? Vaffa!!
Potremmo anche definire il pianeta scuola un marasma di norme, circolari, riforme e controriforme, nel quale non c’è niente da salvare, perché è tutta colpa di … tutti e di nessuno, ma sicuramente sempre di qualcun altro!
Per esempio se i figli non raggiungono risultati scolastici soddisfacenti, i genitori dicono che è colpa degli insegnanti, che non sanno motivare i loro figli o peggio che non sono all’altezza di insegnare o troppo ignoranti per insegnare qualsiasi cosa o troppo frustrati anche per insegnare…a vivere insieme, con gli altri, rispettando delle comuni regole sociali.
Se chiedessimo di chi è la colpa ?? gli insegnanti direbbero che è colpa dei genitori, che sono mentalmente o materialmente assenti, che demandano alla scuola o in genere all’esterno dell’ambito familiare il compito di responsabilizzare, educare, formare alla vita, istruire, forgiare, senza prendersi alcuna responsabilità, in quanto nel poco tempo che hanno a disposizione preferiscono fraternizzare, solidarizzare, viziare, coccolare, ma non vietare, verbo che, non a caso, però fa rima con educare!!
C’è poi chi semplicisticamente sostiene che è colpa … del sistema!!
Insomma se viviamo la confusione di un bel quarantotto forse è anche un po’ colpa della crisi d’identità aperta con il sessantotto?!?
Ecco ci siamo, diamo letteralmente ed indistintamente TUTTI i … numeri!!!!
Facciamo un po’ d’ordine, lo so per le persone di sinistra è una brutta parola, evoca coercizioni, imposizioni tout court, ma anche e soprattutto quando si plasma materiale umano il lavoro è lungo, impegnativo e deve procedere con … ordine!!!
E’giusto sottolineare che negli ultimi 20 anni, con tutti i pro e i contro, abbiamo assistito ad una riforma globale del sistema scolastico:
• l’autonomia delle istituzioni scolastiche per un maggiore protagonismo nei processi educativi dei docenti, delle famiglie e delle comunità locali;
• la definizione di un sistema formativo integrato tra scuole statali, non statali e di formazione professionale, nella prospettiva dell’educazione permanente;
• la riforma dei cicli scolastici, finalizzata all’innalzamento dell’obbligo scolastico e dell’abbassamento dell’età per la maturità.
E’ nato o doveva nascere un rapporto nuovo tra scuola, famiglie, enti locali e le altre agenzie educative del territorio, si è passati dall’auto-referenzialità della scuola alla “concertazione del Piano dell’Offerta Formativa” tra tutti questi importanti soggetti coinvolti nel processo/percorso di formazione dei giovani.
Pertanto,ogni istituzione scolastica, nel costruire il proprio POF, ha potuto integrare la quota del curricolo obbligatorio definito a livello nazionale con una quota di discipline e attività liberamente scelte, in accordo con le indicazioni e le scelte educative delle famiglie.
Tutto ciò ha consentito nell’ambito delle singole autonomie e della concertazione del P.O.F:
• la scelta dei sussidi e mezzi del fare scuola quotidiano;
• l’introduzione di tecnologie innovative (soprattutto informatiche);
• una gestione dei tempi scolastici molto più flessibile e modulare (sempre all’interno del monte ore annuale stabilito dal curricolo obbligatorio);
• la costruzione di percorsi didattici individualizzati per singoli o per gruppi di alunni della stessa o di classi diverse;
• il coordinamento di interventi di recupero e sostegno per gli alunni in difficoltà;
• lo sviluppo di progetti di continuità fra i vari ordini di scuola;
• le iniziative di orientamento scolastico e professionale (anche coordinate alle azioni intraprese dagli enti locali).

Nonostante alcuni punti di forza della scuola di oggi, ciò che è più grave è che nelle scuole italiane si respira una pesante aria di sfiducia, sia tra gli insegnanti che tra gli studenti, sempre più demotivati.
Nonostante alcune innovazioni molto importanti, come l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni, il rilancio dell’istruzione tecnica e professionale, la riforma dell’esame di stato, sono stati
del tutto azzerati, come ormai succede dal 2003, i finanziamenti per le nuove tecnologie nelle scuole, il personale scolastico è sempre più demotivato, perché mortificato da bassi salari, eccessivi carichi di lavoro burocratico, assenza di riconoscimenti professionali .
La scuola ideale dovrebbe diventare un luogo di benessere, dove si realizza consenso, condivisione e partecipazione tra i protagonisti del cambiamento: famiglia, scuola, operatori sociali, senza demandare nulla a nessuno.
Ciascuno nel proprio piccolo ambito di competenza, anche chiedendo un supporto esterno dovrebbe sforzarsi, per far capire ai figli, agli alunni, ai colleghi, ai superiori, che hanno-abbiamo dei diritti, ma anche dei doveri, per fargli imparare la lezione, dobbiamo prima assimilarla ed applicarla noi adulti!
Se non vogliamo solo lamentarci, dobbiamo imparare a collaborare, dialogare, mediare, aiutare i nostri rappresentanti ad interpretare i bisogni sociali, purtroppo negli ultimi anni, abbiamo firmato una “delega in bianco”, che ha portato i conti pubblici… in rosso!!!!!
Inoltre si è creata una sfiducia generale nelle istituzioni, soprattutto da parte dei giovani.
I nostri ragazzi sono furbi, non accettano dei rigidi bacchettoni, che predicano dal pulpito teoremi astratti, vogliono delle persone vere, che sappiano anche ammettere i loro limiti, hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a credere nei loro sogni, che li accompagni durante un percorso di crescita, che non li demoralizzi con piccole di “saggezza”, tipo: Nella vita vanno avanti i raccomandati, quindi pigliamo il pezzo di carta e troviamo la raccomandazione. Noi dobbiamo trasmettere valori, far capire che gli ideali, aiutano a vivere meglio, che bisogna sempre individuare e raggiungere nuovi obiettivi, in caso contrario prima succederà a noi, poi ai nostri figli saremo inghiottiti dal vuoto esistenziale!!!
Per finire mi piace ricordare un vecchio proverbio cinese:
Se vuoi lavorare 1 anno… semina del grano.
Se vuoi lavorare 10 anni… pianta un albero.
Se vuoi lavorare 30 anni… forma degli uomini!

La strada è lunga, è in salita, spesso ci verrà di mollare, ma la leva che ci deve sostenere come persone, come cittadini e che se non abbiamo più la forza di lottare, di immaginare un futuro migliore per noi e per i nostri figli ed i figli dei figli, allora siamo arrivati ad un punto critico nel quale finisce il dialogo, non importa più a nessuno di trovare soluzioni e tutto si conclude con i Vaffa.
Cara Consigliera Regionale per le Pari Opportunità
ti rivolgo l’invito a portare avanti, a nome di tutti, il dialogo tra la società e la politica, a continuare con forza a dimostrare che esiste un volto della politica pulito, innovativo, orientato alla soluzione dei problemi, senza pregiudizi, senza interessi personali. Speriamo che la gente comprenda ed riacquisti fiducia nelle persone come te di cui può fidarsi e mandi a casa tutti gli altri!!!
In Bocca al lupo!!!
Vota Ciarletta, Vota Ciarletta, Vota Ciarletta!!
Firmato
Antonella64

sabato 29 settembre 2007

Il coraggio di cambiare


Intervento della senatrice Rosa Villeco Calipari, pubblicato da Il Quotidiano della Calabria, relativo al Manifesto per la Nuova Calabria lanciato dal Prof. Vito Teti.

giovedì 27 settembre 2007

Un giovane calabrese di mezza età

Sono un calabrese di mezza età ma mi sento come un ventenne il che è un vantaggio perché nella mia sola persona si sintetizzano le prospettive dei giovani (non oso dire giovanissimi ma credo che, volendo, potrei arrivare ad immedesimarmi anche con loro), degli adulti e della cosiddetta terza età (quella cui apparterrò anch'io diciamo tra una quindicina d'anni).

Pure importante è che il fatto di essere maschio non mi impedisce di provare spesso emozioni che agli occhi di un rozzo e superficiale osservatore passerebbero per esclusivamente femminili.

Sono quindi una specie di laboratorio vivente di global age ed in me si fondono esigenze, aspettative, speranze ed incazzature di almeno tre generazioni e di entrambi i sessi.

Ecco perché la politica e tutti quelli che aspirano ad entrarci, te compresa Ciarletta, farebbero bene ad ascoltarmi.

Che vuole, che si aspetta un giovane dalla politica? Soprattutto, questo è evidente, un giovane che, anche solo vagamente, si ispiri ad ideali di sinistra?

Io penso che quel giovane uomo o quella giovane donna avranno in mente, non necessariamente per averlo letto, quello che Norberto Bobbio disse in suo vecchio saggio in cui si proponeva di spiegare quale fosse l'essenza della distinzione tra destra e sinistra. Il vecchio maestro affermava dunque, dopo avere scartato vari possibili parametri, che è proprio della destra accettare le disuguaglianze come un fatto naturale mentre è proprio della sinistra rendere possibile il loro superamento. Cosa voleva dire il filosofo torinese, che siamo tutti uguali, che dobbiamo avere le stesse cose, che i binari della vita debbano seguire lo stesso tracciato per ogni essere umano? No, certo che no. Intendeva invece una cosa molto più semplice. Voleva dire che ognuno ha diritto a desiderare e a sognare ed a realizzare i suoi sogni e i suoi desideri se ne ha le capacità. E voleva pure dire che il governo della polis, se aspira ad essere definito di sinistra, deve creare le condizioni perché questo possa accadere senza intoppi che non siano quelli della naturale selezione in base alla capacità ed alla dedizione di ogni singolo individuo.

Accade questo nella nostra regione che pure è governata da una coalizione cui piace definirsi di sinistra?

Mi sembra di no, sono certo di no.

Cominciamo: il nostro sistema formativo (intendo il circuito scuole – università – formazione professionale) è adeguato, è in qualche modo collegato al mercato del lavoro, assicura le competenze che serviranno a chi ha la modesta pretesa di rimanere nella sua terra senza essere costretto ad emigrare?

Il nostro giovane e brillante laureato, giunto alla fine di un severo percorso formativo ma, povero lui/lei, non parente, amico, amante di alcun potente, ha una possibilità su cento di vincere un concorso pubblico (ammesso e non concesso, badate bene, che questa categoria – quella dei concorsi pubblici – abbia ancora una qualche effettività) o di ottenere un contratto a tempo determinato o una consulenza o un incarico a progetto o che cazzo ne so?

E se il nostro ipotetico brillante giovane, anziché tendere verso l'agognato posto fisso, avesse in mente una fantastica idea imprenditoriale? Avrebbe accesso ad uno dei tanti rivoli della contribuzione pubblica senza, lo ribadisco, una qualche connessione con un potente o almeno un potentino?

E se avesse bisogno di credito bancario, c'è qualche istituto che lo finanzierebbe per la sola bontà del suo progetto senza pretendere garanzie impossibili da offrire? E la nostra politica gli offrirebbe comunque, a fronte della rigidità delle banche, adeguato supporto dopoa avere sviluppato e programmato interventi specifici?

E se il nostro brillante giovane fosse una lei, e questa lei, come è naturale per una donna, progettasse di avere figli e poi li avesse, sarebbe sostenuta nel suo contesto professionale ed anzi ancora più apprezzata per avere contribuito alla continuazione della specie e per avere dimostrato di essere capace di fare più cose assieme o sarebbe invece penalizzata, discriminata e vedrebbe messi a repentaglio il suo status, le sue prospettive di carriera e finanche, almeno in alcune realtà, lo stesso mantenimento del posto di lavoro? La politica, anche quella di sinistra, lo sa questo? E fa qualcosa al riguardo? E tu, Ciarletta, che faresti se fossi dentro? Come te la caveresti?

Potrei continuare a lungo sui giovani perché, come ho già detto, mi sento freschissimo ma non voglio annoiare nessuno.

Quindi smetto ma mi farò vivo di nuovo per sviluppare per intero la mia personalità. Baci.

GP

Nuovo blog per Stella Ciarletta

Sarà presentato il 29 settembre il nuovo blog di Stella Ciarletta, candidata all’assemblea costituente nazionale del Partito Democratico nel collegio Reggio Calabria Centro-Sbarre n. 15.